La Cassazione con la sentenza n. 21640 del 19 maggio scorso ha chiarito che l’ente può essere ritenuto responsabile per gli illeciti previsti dal Dlgs 231/2001 solo se la “colpa in organizzazione” abbia avuto incidenza causale rispetto alla verificazione
WeiterlesenCon sentenza n. 27900 depositata il 27 giugno 2023, la Sez. V della Suprema Corte di Cassazione si è espressa in tema di accesso abusivo al sistema informatico, disponendo l’annullamento con rinvio della precedente sentenza della Corte di Appello di Bresc
WeiterlesenSecondo la sentenza della Cassazione n. 26274 /2023, è possibile aderire al ravvedimento operoso anche nel caso in cui la verifica o l'attività amministrativa riguardino persone terze - Cagnola&Associati Lab n.20
WeiterlesenLa sentenza oggetto di analisi questa settimana è la n. 25317 della Corte di Cassazione, Sez. III, depositata in data 13 giugno u.s. - Cagnola&Associati Lab n.19
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WeiterlesenCon sentenza n. 20365 recentemente depositata, la Suprema Corte di Cassazione ha confermato la condanna di due ex Pubblici Ministeri del Tribunale di Trani, rispettivamente alla pena di 6 mesi e 4 mesi di reclusione per concorso in tentata violenza privat
WeiterlesenNel contrastare l'esterovestizione di società ed enti, l'Agenzia delle Entrate deve fornire una prova rigorosa e precisa, tenendo conto della novità introdotta dall'articolo 7, comma 5-bis, del Decreto Legislativo 546/1992, applicabile anche ai procedimen
WeiterlesenLa sentenza in esame questa settimana (Cass. pen., Sez. V, n. 19931/2023) riguarda un istituto processuale oggetto di modifiche (rectius estensione di applicabilità) da parte della nota Riforma Cartabia: l’istituto della sospensione del procedimento con m
WeiterlesenLa Suprema Corte, con sentenza n. 18532, ha stabilito che ai fini della configurabilità del delitto di dichiarazione infedele di cui all’art. 4 D. Lgs. 74/2000, anche in caso di omissione dei dati numerici nei quadri, occorre comunque verificare il supera
WeiterlesenCon sentenza n. 16748 depositata il 20 aprile 2023, la terza sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato una sentenza della Corte d’Appello di Messina, con la quale un imprenditore era stato condannato per il reato di cui all’art. 10-ter d.lgs.
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